Conto Energia: vantaggi e svantaggi.

Conto Energia: vantaggi e svantaggi.

Grazie al famoso protocollo di kyoto (11 Dicembre 1997), ogni nazione partecipante, compresa l’Italia, si impegnava entro una certa data (2012/2020), a ridurre l’emissione di gas ad effetto serra sul proprio territorio per diminuire il surriscaldamento globale del nostro pianeta.

Anche l’Europa, con il famoso parametro 20/20/20, si impegnava a raggiungere questo ambizioso e necessario traguardo.
Ad ogni nazione era lasciato il compito di escogitare forme di incentivazione atte a raggiungere questi obiettivi.
Questa era la mission del nostro “Conto Energia”, uno strumento di incentivazione che mirava alla riduzione dei gas effetto serra tramite la produzione di energia da fonti rinnovabili ed, indirettamente, ad aumentare l’indipendenza energetica del nostro paese.
Il Conto Energia era molto vantaggioso in quanto, da un lato, ti permetteva di utilizzare l’energia elettrica prodotta dal proprio impianto (scambio sul posto), e dall’altro, ti offriva la possibilità di guadagnare grazie all’incentivo che lo stato erogava a tutti i possessori di un impianto.
Ed è così che, dal 2005 al 2013 si sono susseguiti cinque Conti Energia, ciascuno superando, adeguando e ridefinendo il precedente. Il 5° Conto Energia ha chiuso definitamente qualsiasi tipo di incentivazione sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, lasciando ora, solo una agevolazione fiscale sul costo dell’impianto.
Il Conto Energia, però, ha lasciato anche un bel regalino a tutti gli italiani (che pochi sanno), e soprattutto a tutti gli imprenditori energivori: la famosa voce “nascosta” nella bolletta, appartenente ai così detti Oneri Generali, detta A3.
Ma, è anche vero che, il “Conto Energia” ha svegliato tutta una serie di forze ed energie, tale da creare ed alimentare uno nuovo filone di economia, la Green Economy, nata con il duplice obiettivo di preservare l’ambiente e creare con questo, nuovi posti di lavoro.
Grazie a questo nuovo impulso, si sono enormemente sviluppati settori fino ad allora poco conosciuti, come il fotovoltaico, il solare termico, l’eolico, le biomasse, la geotermia …. etc …. etc … etc.
Lo sviluppo e la produzione di massa di questi nuovi sistemi alternativi, ha notevolmente abbassato i costi di questo tipo di impianti, rendendoli ora molto accessibili.
Ad esempio, giusto per citare il più famoso, il costo di 1 kw di un impianto fotovoltaico del 2007 era di circa 7/8.000 euro, oggi, lo stesso kw, costa circa 1.500/2.000 euro !!!
Pertanto, è vero che gli incentivi alla produzione sono terminati, ma il basso costo dell’impianto e le agevolazioni fiscali correlate, rendono ancora molto conveniente investire nelle energie rinnovabili.
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